giovedì 2 luglio 2015

Quote of the day #2

“You may encounter many defeats, but you must not be defeated. In fact, it may be necessary to encounter the defeats, so you can know who you are, what you can rise from, how you can still come out of it.”
Maya Angelou.

Da incidersi col fuoco sulla pelle.

venerdì 22 agosto 2014

What to do in Paris: street art tour

Dunque, a Parigi ci siamo stati più o meno tutti almeno una volta nella vita.
Se non ci siamo stati, l'idea è quella comunque di farcelo, un giretto da quelle parti.
Ovviamente ci sono millesettencentocinquantamila cose da farevedereprovare: Louvre, Centre Pompidou, Nôtre Dame, Montmartre, la Gare d'Orsay, il Grand Palais, il Marais, il Palais de Tokyo ecc.
Non credo proprio sia necessario ricopiare l'elenco delle attrazioni disponibile sulla pagina parigina di Wikipedia, ce la possiamo fare tutti, ve?

Dunque, la fortuna (enorme, per quanto mi riguarda) della sottoscritta è quella di avere una sorella che ha deciso di espatriare e piantar tenda a Parigi. Che sfiga, eh?
Quindi, appena finito lo sclero della sessione estiva, mi sono buttata sul primo TGV che mi potesse portare al di là delle Alpi.
Avendo già visitato la capitale ed essendo allergica alle masse di turisti cinesi con macchinetta fotografica (preciso: era Luglio, quindi turisti isterici ovunque), io & Sorella abbiamo optato per il tour di street art parigina.
Le basi c'erano tutte: si parte dall'XI per arrivare fino al Parc de Belleville - in pratica si girano zone della città che, altrimenti, un turista difficilmente visita; per di più, sono quartieri popolari e multietnici, quindi si unisce l'utile al dilettevole = scofanarsi tutto lo scofanabile nei ristoranti thai (o comunque orientali in generale).
Poi, a entrambe piace molto la street art, pur essendo parecchio ignoranti in materia, e comunque il tour lo organizzava un ex souloc di mia sorella, quindi eravamo già convinte a priori.
Il tour lo prenotate qui, costa 15 euro se prenotate online, altrimenti 20 se vi aggiungete al gruppetto sul posto, dura all'incirca tre ore, siete circondati da famigliole con bambini urlanti, perdete all'incirca 324272 calorie grazie alle cazzo di salite che ci sono ovunque per parigi e vedete un sacco di belle cose.
La cosa carina è che alla fine del tour, Damien (il tizio che organizza il tour) vi manda pure una mail in cui ci sono foto dei graffiti visti, info extra sui vari artisti e indicazione per vedere altri pezzi in zone diverse della città.
Di foto io non ne ho fatte perchè sono una merda a fotografare, perchè non ho mai voglia e mi scazzo, perchè mi sentivo un po' in pericolo a piazzarmi in mezzo ad una strada e perchè, last but not least, il mio telefono è un baracchino dell'anteguerra - ovviamente Damien & amici sono più svegli di me e un'idea ve la potete fare guardando qui: http://undergroundparis.org/photos.
In realtà nell'elenco c'è anche Fred le Chevalier (l'unico che conoscevo quindi suppongo  sia famosissimo) anche se, purtroppo, non abbiamo visto niente di suo durante il tour; pas mal, se vi fate due passi per il Canal St Martin, da veri hipster, trovate parecchi dei suoi omini.
Ah, stavo quasi per dimenticare la cosa più importante: il tour termina in un viale (come si chiama? bella domanda) e a qualche minuti a piedi c'è un ristorante in cui credo di aver preso almeno un chiletto.
Si chiama la Cantine de Belleville, si mangia come dei maialetti e si mangia pure bene: per dire, un buon piatto di carne e patate, più mille salse formaggiose (un saluto al mio colesterolo), costa sui 10 euro.
Non so voi, ma ora sono abbastanza presa male da andare a fissarmi sulla pagina del tgv e piangere.
P.S. i tour sono tutti in inglese, da settembre dovrebbero iniziare ad organizzare anche una versione in francese.

sabato 9 agosto 2014

Readin' books and takin' tests won't take away the pain in chest.


In partenza.
Zaino, un libro di diritto penale nella borsa, un libro di Roth, un pareo.
Forse avevo bisogno solo di questo.


E grazie a Spotify per farmi trovare sempre delle perle, es. Ghostpoet.

domenica 29 giugno 2014

Atomi.

Inizio con il dire che non so bene dove andrò a parare con questo post.
Stranamente sono sotto esame, stranamente sono totalmente rincoglionita, stranamente ho messo in pausa la mia vita sociale (o meglio, i brandelli che ne rimangono) per tre lunghi mesi.
Ci sono poche ragioni, poche piccole particelle viscose che permettono alla lucidità di non abbandonare definitivamente la mia persona.
Una è questa.


Feel good but I feel away
Walking down the street, lost my way
It’s my reflection but what’s my name?
Every thought I had just runs away
 
Don’t get hungry, makes my angry  
Agitated hungry, frustrated angry
 
Wet all the papers sticking to my shoe
And then a crack Smoky-hussy getting in my way too

Got my fingers in my ears, I can’t hear you
What I don’t hear; you can’t upset me
What I don’t know I can’t hear can’t upset me

Don’t touch me, don’t stress me
Everything is everything, good things come to those who wait, they say
If everything is everything, good things come to those who wait, they say


Un'altra è la retropsettiva di Tina Modotti a Palazzo Madama. 
So che siete tutti molto più colti e istruiti della sottoscritta; perdiamo solo un minuto a ricordare che lei è questa figa qui:

E, tra le altre cose, faceva foto così: 

 

Io ne sono ipnotizzata.
Infine, giusto per rimanere sul pezzo e per ricordarsi che oggi è una merda ma domandi sarà solo peggio: 


Torno nella mia Tana.

venerdì 6 giugno 2014

Won't you hold on a little longer?



Lonely I, I’m so alone now
There’ll be no rest for the wicked
There’s no song for the choir
There’s no hope for the weary 
If you let them win without a fight
I let my good one down
I let my true love die
I had his heart but I broke it everytime.

(Del tipo che sono in sessione estiva e l'unica cosa che penso è "vogliomorire-uccidetemi-lamiavitaèunamerda" e quindi via di canzoni felici e spensierate. Unica nota positiva: non sono nella situazione (non) romantica di cui parla L.Li, altrimenti ciao proprio.)

domenica 25 maggio 2014

22.

In Georgia (quella vicino alla Russia, s'intende) lo chiamano "Golden Year", l'anno d'oro.
Secondo i georgiani, l'anno in cui il numero dei tuoi anni coincide con il numero del giorno in cui sei nato dovrebbe essere l'anno migliore della tua vita (che ansia).
Un casino spiegato così, lo so.
In pratica ho 22 anni e sono nata il 22 del mese, quindi il momento fatidico dovrebbe essere giunto.
In realtà, come al solito, non è cambiato un cazzo - c'era bisogno di precisarlo? -, se non l'ansia di famigliamiciparenti che mi ricordano che "Essendo tu adulta, dovresti iniziare a comportati di conseguenza".
Ok, l'unica cosa che ho cavato da tutto ciò fino ad ora è una lista, piuttosto disordinata, di cose assolutamente superplefue che penso mi renderebbero la vita un sacco migliore.
1) un sottopentola di legno a forma di nuvola
Siamo davvero sicuri che appoggiare la caffettiera fumate, con cui ci siamo appena ustionati, su un oggettino così simpatico non ci potrebbe migliorare la giornata? Io, nel dubbio, l'ho ordinato.

Lo trovate qui.
2) un lampadario-origami
E' fatto di carta? A me pare di sì. Ma non prenderà fuoco? Non ne ho idea.
Sono domande inutili e senza senso? Certamente, la mia praticità rasenta lo zero.

 
Non trovate sia perfetto nella vostra camera da letto? Sì? Mi trovate d'accordo.
In realtà prima di comprarne uno, ho intenzione di provare a farlo da sola con l'aiuto di Sorella: è architetto e in teoria dovrebbe avere una qualche idea su come realizzarlo, ripongo grandi speranze in lei.
Li potete trovare qui, qui e qui.

3) una lavagna di vetro
Perchè abbiamo tutti il diritto di sentirci un po' John Nash.



La trovate qui.

4) una teiera di ceramica 
Io inizio la giornata con un thè caldo (ed un caffè) e non sono felice se non arrivo a sera senza averne bevute almeno tre o  quattro tazze.
Di queste non vi metto il link: le trovate ovunque su Etsy oppure basta andare in un qualunque mercatino.

5) i biglietti per l'Holi fusion
L'Holi, per chi non lo sapesse, è una festa di origine indiana. In sostanza, si paga (si spera non troppo) per beccarsi in faccia e rilanciare sacchetti di polvere colorata.
Ho letto che a Roma il biglietto costava 30 euro.
Poichè il mio cervello pare essere ancora funzionante, mi auguro che il costo per l'evento di Torino sia nettamente inferiore.
In caso contrario, spero che un benefattore misterioso possa intervenire per regalarmi tanta felicità.
La pagina dell'evento su Facebook è questa.

6) un metalupo
In alternativa mi accontento di Jon Snow.


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mercoledì 7 maggio 2014

Quote of the day.

“I used to think I was the strangest person in the world but then I thought there are so many people in the world, there must be someone just like me who feels bizarre and flawed in the same ways I do. I would imagine her, and imagine that she must be out there thinking of me too. Well, I hope that if you are out there and read this and know that, yes, it's true I'm here, and I'm just as strange as you.”
Frida Kahlo.